Compagnia la flotta

La Compagnia teatrale “La Flotta” è nata nel 2019 con il Progetto Teatro Inclusivo all’interno della Casa di Reclusione “G. De Angelis” di Arienzo (CE). Un lungo percorso di laboratorio teatrale all’interno dell’Istituto Penitenziario ha potuto creare un serio legame con i detenuti e l’Istituto Penitenziario stesso. Il laboratorio teatrale ha formato un gruppo di detenuti solido ed unito tra loro. La Compagnia è composta da detenuti, ex detenuti che rientrano in carcere come formatori e attori del progetto teatrale e professionisti del settore dello spettacolo dal vivo.

Spettacoli dal carcere

SINOSSI E NOTE DI REGIA

MACBETH CUORE NERO

Da Macbeth di William Shakespeare

Il potere logorante, l’ingordigia e la vanagloria, l’ira funesta e l’odio indistinto dominano una delle tragedie più significative del drammaturgo inglese William Shakespeare.
L’innominabile Macbeth viene rappresentato nella sua chiave più drammatica, vivendo le sue paure più profonde, come cavaliere, come nobile, come uomo.
La sua natura, il suo essere così disumano e lontano dalla realtà, lo rendono attualmente uno dei personaggi più affascinanti delle tragedie shakespeariane.
Macbeth-cuore nero analizza i suoi sentimenti più profondi e la sua complessa emotività. Dal cuore partiamo, fulcro di pulsanti passioni, elemento vitale e centro dell’essere umano, lo afferriamo con mano, estirpandolo e mostrandolo nelle sue forme più bieche. Il cuore nero è l’emblema del percorso dei protagonisti di questo lavoro, nero come la pece, come la terra infangata della cruda Scozia, come le mani sporche di nero sangue intrise di odio e di paura.
Macbeth-cuore nero non è solo una semplice rappresentazione teatrale, ma si tratta di un percorso laboratoriale dedicato ai mestieri del teatro che portiamo da tempo all’interno della Casa di Reclusione di Arienzo. Dieci detenuti insieme ad un Magistrato di Sorveglianza stanno seguendo questo percorso di formazione e messa in scena, partendo non solo dal testo del Macbeth ma anche e soprattutto partendo da loro stessi. Due figure così lontane ma unite dal luogo che li lega, il carcere, si incontrano in un altro luogo che a suo modo è luogo di riflessione e confronto: il teatro. I detenuti rappresentano mille Macbeth, il Magistrato figura shakespeariana, che in realtà potrebbe investire vari ruoli nelle opere del drammaturgo inglese, è anch’egli Macbeth, simile ai mille volti dei detenuti in scena, ma motore di un sistema dove chi è al di sopra, in questo caso, è solo la legge del chi è di scena. Macbeth-cuore nero è più di un’opera teatrale, è un percorso emotivo per detenuti e un magistrato, un flusso di narrazione dove la tragedia di Shakespeare fa da collante con il suo linguaggio, con la sua chiarezza di intenti, con una messa in scena che non dà nulla per scontato.

 

Adattamento, disegno luci e regia Gaetano Battista

Con in o.a.

Marvellous Atuma, Antonio Cacciapuoti, Roberto Capuozzo,
Alfonso Cetta, Nicola D’Angelo, Francesco Diana, Luigi Grassi,
Luca Minichiello, Antonio Parisi, Marco Puglia, Pasquale Ruocco,Riccardo Sergio

Assistente alla regia Roberto Capuozzo
Scenografie Carmine Di Giulio
Sarto Mushi Jeannot Mulango
Costumi Orsola Iannone, Teresa Papa
Voci registrate Davide Sivero
Dizione e espressione Cristiana Balletta
Musiche originali eseguite dal vivo Aniello De Sena

Fonico Carmine Minichiello
Traduzione Goffredo Raponi

Produzione Esecutiva : Associazione Polluce APS, Proemotion Events&Entertainment

Sostenuto da Associazione Polluce APS, Cassa delle Ammende-
Ministero della Giustizia, Assessorato Scuola – Politiche sociali -Politiche Giovanili DG Politiche Sociali e Socio Sanitarie della Regione Campania.

MACBETH CUORE NERO – TRAILER

Partendo dalla trilogia dei precedenti lavori (Alterazioni, Alterazioni-ovvero il mondo sottosopra, Girone) che la Compagnia La Flotta, composta da detenuti, ex detenuti e professionisti dello spettacolo dal vivo della Casa di Reclusione “G. De Angelis” di Arienzo (CE), ha prodotto e rappresentato, siamo giunti ad un lavoro che racchiude gli spettacoli precedenti, ma che rivolge lo sguardo verso un altro tema a noi molto caro: l’attesa. Il tempo che passa senza che nulla cambi, è il tema portante della nuova produzione della Compagnia La Flotta. L’essere umano sempre al centro di questa vita mai in evoluzione, si domanda che mondo vorrebbe avere davanti a sé. 

Tale domanda viene posta dai personaggi che fanno parte di questo viaggio verso lo spettatore: che mondo vorrebbe per sé e per i suoi figli?

Di fronte all’attesa, all’indifferenza di un mondo immobile che guarda inerme lo scorrere della vita, ci prendiamo il lusso di agire con l’espiazione della colpa attraverso l’Amore.

Germogli – trailer

Un viaggio attraverso un mondo contemporaneo ma distorto dalla realtà dell’onirico e dell’immaginario. Realtà e fantasia si incontrano in un cammino fatto di parole, di visioni e di giochi. Voci urlate e sussurrate che diventano monito e guida per chi le ascolta. L’uomo ha paura del confronto con la realtà preferendo abbassarsi a compromessi. Ma la memoria risale a galla, riecheggia forte e si fa imperiosa, insistente e diventa legge da rispettare. La corruzione, il potere, l’indifferenza e l’omertà sono i protagonisti dell’esistenza manipolata raccontata.

Come in un girone dantesco il pubblico ritrova se stesso di fronte alle anime perdute del mondo contemporaneo, quelle stesse anime bistrattate, dimenticate dai più. Siamo così solo dannatamente chiamati a riflettere e a urlare ad alta voce, con il cuore pulsante, il mondo che vorremmo.

Girone – trailer

Partendo dallo studio sui vizi capitali analizzati dalla Compagnia La Flotta presso la Casa Circondariale di Arienzo (CE), la ricerca ci ha portato ad estrapolare alcuni temi (pregiudizio, discriminazione, egoismo, prepotenza) da cui è nato il seguito del lavoro di Alterazioni-Il Mondo sottosopra, presentato in forma di studio con la compagnia di attori-detenuti della Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi (AV).

Lo spettacolo è un rifacimento al cabaret dell’assurdo del commediografo tedesco Karl Valentin da cui sono stati tratti alcuni testi, spaziando poi da i testi di Antonio Gramsci, toccando Matilde Serao, Schopenhauer, Martin Luter king, Albert Heinstein. Il mondo sottosopra, oltre ad essere uno spettacolo di cabaret e clownerie, è un rifacimento chiaro al mondo in cui viviamo, fatto di maschere, di finzione e di puro egoismo. Proprio da questi elementi si genera il male più grande della nostra epoca, L’INDIFFERENZA. Dopo la più grande malattia del secolo moderno la depressione, sconfitta con trucchi, giochi, e finto benessere, l’indifferenza è diventata la vera malattia della nostra epoca.

In questa epoca non ci accorgiamo chi siamo, dove viviamo, cosa facciamo, e camminiamo inermi di fronte ad un cambiamento epocale che non ci appartiene, un cambiamento che ci converte e ci costringe ad essere solamente marionette di un fare ma non di un pensare. Il mondo sottosopra è un punto di riflessione sugli ultimi, sui differenti, considerati poco adatti allo sviluppo del domani, è una catena di montaggio, che si dovrebbe spezzare per aprire le porte ad un desiderio altro ed ad una domanda che ci appartiene: noi che mondo vogliamo?

Alterazioni – ovvero il Mondo Sottosopra

La Compagnia “La Flotta” ha prodotto uno spettacolo nel mese di luglio 2021 dal nome “Alterazioni” riconosciuto dagli addetti ai lavori, dalle Istituzioni locali e della Regione Campania.

Alterazioni ha debuttato il 20-21-22 luglio 2021 presso la Casa Circondariale di Arienzo, il 9 settembre 2021 al Premio Concetta Barra presso l’Isola di Procida (NA), presso la sede dell’Università Federico II di Napoli su invito della stessa Complesso San Marcellino e Festo il 15 dicembre 2021.

Note di regia di Alterazioni. (Produzione 2021)

La compagnia “La Flotta” si è concentrata, dal 2019 al 2021, sulla ricerca e lo studio del vizio, non inteso solo come perversione, ma interpretato attraverso la visione e l’analisi dell’essere umano. Si è partiti, ovviamente dalla definizione del vizio, dalla sua etimologia, ma il suo studio ci ha portato ad analizzare il vizio inteso strettamente come difetto, l’uomo inteso come essere difettoso, pieno di contraddizioni e di sfaccettature. L’analisi del concetto di vizio è partita dalla dinamica dei sette vizi capitali, spostando poi l’attenzione sulla percezione del vizio: cosa è per noi il difetto e cosa provoca in noi, sia quando lo vediamo proiettato negli altri, sia quando lo sentiamo parte di noi.

Raccogliendo le storie dei detenuti, le loro personali visioni e i complicati vissuti, si è proceduto ad una vera e propria co-creazione di un percorso di spettacolo itinerante che segue la traccia delle emozioni innescate dall’animo umano. Per rendere leggibile a tutti l’intenso percorso di studio che i detenuti stavano facendo su se stessi, abbiamo deciso insieme di utilizzare il racconto come mezzo di comunicazione. I detenuti hanno scelto di utilizzare la favola come strumento di espressione, narrando le evoluzioni e le emozioni che la stessa fiaba può trasmettere attraverso i protagonisti che ne fanno parte. Siamo partiti da racconti molto vicini al difetto, alla caduta, all’errore; abbiamo utilizzato i testi de Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile e Le Dodici storie di Natale di Roberto De Simone. Sviscerando i personaggi di alcune leggende, abbiamo estrapolato i concetti più riflettibili nell’attualità, partendo da tutto ciò che può essere visto con disgusto e quindi allontanato, ma che solo mediante la favola può essere apprezzato, accettato e ascoltato. Dalla raccolta delle riflessioni sul difetto e dalla loro presenza espressa o ricavabile all’interno dei racconti, è nato lo spettacolo Alterazioni. Il difetto è un’alterazione della condizione di partenza, rende estranei ed estraniati. L’affinità tra l’alterazione e il detenuto ha consentito di percepire lo spettacolo nelle sue intime declinazioni. Il detenuto, bistrattato, di indole viziosa come tutti gli esseri umani, è molto spesso spinto al vizio da una necessità che è quella della sopravvivenza, poiché crede che questa sia l’unica strada da percorrere. La storia raccontata diventa un filtro magico, una formula di espiazione per esorcizzare ed analizzare le nostre continue cadute. Nessuno sarà colpevole, ma tutti avranno la possibilità di riflettere. Ogni racconto ha un filo conduttore con la realtà, la leggenda diventa quindi strumento di analisi delle fragilità umane.

Spettacoli

Vi ricordate quando il Circo, con i suoi colori e le sue follie arrivava in
città?

Con i suoi fenomeni e le sue storie?
Vi ricordate dei racconti dei nostri nonni?

Quando i racconti erano corpi ed emozioni vibranti?
Vi ricordate quei suoni e ritmi di quando eravamo bambini?

La musica delle nostre radici.

Arti In Mood è una performance artistica itinerante che cattura il
pubblico con i suoi colori, con i suoi suoni e lo coinvolge nel suo turbinio creativo.
Un vecchio baraccone circense è in cerca di luoghi dove poter raccontare le proprie storie, le proprie avventure.
Gli artisti porteranno il pubblico in un linguaggio ed in un’epoca antica attraverso i racconti e le storie tratte da:
“I Cunti” di Gianbattista Basile e Roberto De
Simone.
Una lunga parata di artisti circensi spinti dalla musica della propria banda passeggerà per il borgo antico e luoghi  del centro storico dove racconterà le proprie storie, i propri miti e di nuovo poi si riunirà per poter proseguire questa processione alla ricerca di porticati, stradine abbandonate, portoni
antichi, colorandoli con la musica e le parole e donando nuova vita a luoghi ormai assopiti.

Art in Mood rivoluzione copernicana – short teaser

Note di regia.

Un uomo solo al centro della scena. Una vita passata al buio, tra alti e bassi, con uno sguardo verso il futuro. Un clochard che tutti i giorni esegue le stesse azioni: si alza, sceglie un nuovo posto per dormire, una nuova vita da raccontare, un nuovo luogo da poter onorare e desiderare. Un racconto di solitudine che trapela la vita di un uomo che attraverso la sua storia personale ritrova l’arte della felicità, l’essenza dell’amore, la purezza dell’amicizia. A volte siamo tutti condannati ad una vita standard senza alti e bassi, senza desiderare un cambiamento, senza mai decidere cosa è giusto per noi, per gli altri, per la nostra società.

Ma la domanda continua è: la felicità da che parte sta?

 

Di Riccardo Sergio e Gaetano Battista

Con Riccardo Sergio

Regia Gaetano Battista

Dalla parte di un essere felice –  teaser

 

 

Video